Il racconto del nostro viaggio a Skutari, in Albania
Partire a settembre per l’Albania è stata una novità, ma incrociare all’aeroporto Papa Francesco, ancora più strano, perché senza volere, la voglia di guardare il mondo con altri occhi è sempre condivisa. Siamo partiti per collaborare con il Festival Teatri del Mondo e Ipsia-Acli di Skutari, con un progetto che prevede un laboratorio di teatro con i bambini dei campi rom, e diverse animazioni all’interno delle case famiglie. Un mondo fino a ieri a me sconosciuto.
Tra la fine di settembre e i primi di ottobre, siamo partiti come Progetto Zattera per un viaggio in Albania. Il motivo è stato la realizzazione di un progetto che ci ha visto collaborare con il Festival Teatri del Mondo e Ipsia-Acli di Skutari. Il progetto ha previsto un laboratorio di teatro con i bambini dei campi rom e diverse animazioni all’interno delle case famiglie. VareseNews ha seguito in diretta il nostro viaggio pubblicando i nostri report da Skutari
La prima tappa: Da Varese a Skutari, nei campi rom per fare teatro
Il secondo giorno a Scutari, come previsto da suora Riccarda, alcuni ragazzi del laboratorio teatrale son rimasti nel campo, per andare a lavorare in città , nonostante la pioggia della sera precedente. Il loro compito è quello di contribuire in un modo o in un altro alla spessa famigliare. Si calcola che ogni bambino del campo rom, riesca a raccogliere circa 1.000 Leken alla settimana, e sono circa seimila per ogni gruppo famigliare, quasi uno stipendio minimo in Italia. E non importa in quale paese ti trovi, se sei un bambino rom devi fare in qualche modo, uno sforzo per dare il tuo contributo alla famiglia.
La seconda tappa: Nel villaggio di Skutari, “I bambini e il teatro che entra nella loro vita”
La terza tappa: Una porta alla solidarietà
Forse il prossimo lunedì i ragazzi del campo penseranno ancora a far teatro e per i prossimi giorni noi operatori avremo l’eco della loro canzone dentro la nostra testa. Penso che a tutti quanti rimarrà il sapore amaro del distacco. Spero che loro saranno attenti a fare rispettare i loro diritti, perché hanno dimostrato d’avere una dignità di ferro e mi auguro che, chi ha costruito questo meraviglioso ponte, sappia misurarsi con questa lezione di vita.
La quarta e ultima tappa: Arrivederci Scutari, arrivederci piccoli attori